The Matchmaker (Or ‘one does not Leeroy Jenkins under the mistletoe’), [C.U.M. II] Pete Wentz/Brendon Urie, Pg

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HeavenMayBurn™
view post Posted on 10/1/2011, 22:10




Titolo: The Matchmaker (Or ‘one does not Leeroy Jenkins under the mistletoe’)
Autore: me medesima
Disclaimer: Tutteeee bugie!
Raiting: Pg
Pairing(s)/Personaggi: Pete Wentz, Ashlee Simpson Wentz, Brendon Urie.
Sommario: In un secondo la sua testa e quella di Brendon cozzarono. E c’erano labbra, saliva e forse anche un po’ di lingua, ma Pete non sapeva se quello potesse essere considerato un bacio.
Note: Personaggi presi dalla 1^ lista; Pete wentz (15) e Brendon Urie (23)
Il titolo fa a riferimento a un meme di WOW e ad uno di TLOTR. Se siete interessate cliccate qui e qui:) -sì, è un mio maldestro tentativo di usare qualcosa che non sia una canzone come titolo, nulla di speciale XD
OMG! Sono riuscta a finirla in tempo \o/
Ah, e prima che ve lo chiediate, le prodezze di Pete & Company me le sono inventate (bhe, non tutte, quella di Disneyworld è stata fatta davvero, anche se dai Taking Back Sunday XD)
Attenzione: crack, het (ouch! Sarà la… seconda che scrivo XD) anche se è solo accennato. E’ solamente accennato anche lo slash, ma comunque… XD
Crossposted: Presto sul mio livejournal :D

The Matchmaker
(Or ‘one does not Leeroy Jenkins under the mistletoe’)



Nel momento stesso in cui Pete riattaccò il telefono, si rese conto che quel Natale avrebbe avuto molte cose da fare.
Ashlee invece capì che tutto questo portava solamente guai.
La verità era che non ne era nemmeno stupita. La gente con cui loro uscivano tendeva a rendere ogni incontro, anche il più banale ed insulso –anzi, soprattutto quelli banali ed insulsi, un delirio.
Come quella volta, quando era andata a trovare sua sorella lasciando Travis e Pete soli a casa e, una volta tornata, aveva trovato Hemingway con il suo fondotinta da settanta dollari sul muso. Oppure quando aveva ricevuto una telefonata dalla Florida nel cuore della notte perché suo marito e Gabe si erano ubriacati come scimmie ed avevano cercato di fare rissa con Pippo e Paperino. Oppure le innumerevoli volte in cui le aveva proposto una cosa a tre con Patrick. O quando aveva insistito per organizzare uno dei numeri del nuovo film di Jackass in casa loro, contattando anche MTV. Oppure… -beh, ci siamo capiti.
Quindi si potrebbe anche affermare che era preparata al fatto che, qualsiasi cosa fosse potuta uscire dalle labbra di Pete dopo quella chiamata, non sarebbe stato nulla di buono.

In realtà il piano di Pete era semplice.
A Natale –al suo party di Natale, per la precisione, non si può venire da soli. Perché essere da soli significa essere tristi, la tristezza è contagiosa e sia mai che una festa organizzata da Pete Wentz possa essere definita triste.
Strepitosa, magnifica, scompisciante: quelle erano le parole giuste, non triste. I perdenti organizzano feste tristi e Pete non era di sicuro uno di loro.
Era una questione d’onore, doveva dimostrarlo al mondo.
Ecco come le aveva spiegato le sue ragioni; quello… ed il fatto che sarebbe stato così divertente che nemmeno si immaginava.
E tutto perché Brendon non aveva invitato nessuno.
Ora, la cosa strana era che tutti i loro amici, durante una festa in cui era stata invitata anche la loro dolce metà, non è che passassero tutto il tempo a mangiarsi la faccia a vicenda. Erano persone di trent’anni e, per qualche ora, avevano imparato a tenere a freno l’ormone –più o meno.
E poi Brendon non era nemmeno l’unico ad essere single. Gabe aveva appena rotto con la sua ragazza e la fidanzata di William avrebbe passato le feste con i genitori.
Quindi perché mettersi in testa di accoppiare Brendon? Per fargli venire il sangue marcio, ecco perché.

Ma Ashlee era più avanti. Due mesi dopo aver cominciato ad uscire con Pete aveva capito che l’unica soluzione per non uscirne scema fosse assecondarlo.
E così ora, la mattina della Vigilia di Natale, si ritrovava con in braccio Bronx, dal maledetto fioraio, a comprare tre chili di vischio –tre chili! Nemmeno suo figlio pesava tre chili quando era nato!, mentre suo marito stava contrattando sul prezzo –contrattava, lui!.
Il passeggino del bambino trasbordava di scatole di dolci, alcol –soprattutto alcol, e festoni. Se non fosse stata impegnata a cercare di preservare la sua discendenza dal soffocare tra i canditi, Ashlee si sarebbe schiaffata la mano sulla fronte nel modo più epico e drammatico possibile.
-Lo prendiamo! Va bene così- dichiarò cercando di tirare fuori il portafoglio dalla borsa che teneva a tracolla.
-Ma, Ash…-
-Peter!- esclamò. Quando il suo nome da ‘Pete’ diventava ‘Peter’, lui capiva che si stava avventurando in un terreno pericoloso. Tutto questo perché essere sgridato con un ‘Peter Lewis Kingstom The Third’ era poco pratico ed aveva risvolti tragicomici. –Va bene così. Andiamo a casa.-
Lui annuì, pagando il conto e seguendola mestamente, cercando di vedere attraverso le bacche bianche posizionate sul passeggino.

Quando, nel pomeriggio, Ashlee decise che poteva fare una pausa ed assentarsi dai fornelli per guardare i cartoni animati con Bronx, tornò in salotto e vide Brendon seduto sul divano mentre ascoltava le baggianate pronunciate da Pete, pensò che era arrivato il momento di cominciare con l’alcol.
-Uh, Brendon…- disse con un lungo, grande sospiro, -Come mai sei già qui?-
-Ash, amore, andiamo, ci vuole un minimo di preparazione.- spiegò come quando cercava di convincere Bronx a pronunciare chiaramente la parola ‘papà’. -Non avrai mica creduto che lo facessimo così come viene, alla cazzo di cane?!-
-Eh, certo- concordò Brendon con lo stesso tono colmo di ovvietà.-
-Eccerto!- gli fece eco lei seccata. Dove aveva messo le bottiglie di vino?!
Si versò un generoso bicchiere di chianti e si sedette sul divano morbido. Lanciò uno sguardo di comprensione a Hemingway e, quando il cane fece per andarsene, lo afferrò per la collottola fino a che non ebbe le sue zampe sulle sue gambe. –Eh, no, tesoro! Il ho l’obbligo di rimanere qui quanto lo hai tu!
Dopotutto era il destino che si erano scelti.

Cercò di concentrare la sua attenzione verso la televisione. Nonostante il volume fosse stato abbassato al minimo, stavano trasmettendo le repliche di un vecchio film natalizio. Era uno dei suoi preferiti, tanto da conoscerne quasi le parole a memoria.
Quindi decise di adottare uno dei sistemi più drastici che l’avere una sorella e una famiglia rumorosa le avevano insegnato: focalizzare l’attenzione.
Era un maestro zen, vedeva e sentiva solo quello che voleva vedere e sentire.

Dopo tre bicchieri e parecchie stronzate pronunciate da Pete, la sua focalizzazione perse un po’ del suo potere e lei si scoprì ad ascoltare uno dei suoi discorsi.
Lui era in piedi davanti alla porta della cucina, teneva un rametto di vischio sopra la sua testa e continuava a formulare la stessa identica domanda da più di due minuti, nonostante Brendon gli desse sempre risposte diverse.
-Che cosa farai una volta che ti ritroverai qui sotto?- chiese ancora.
-Mi avvicinerò lentamente…- mormorò Brendon insicuro. –E lo bacierò…?-
-Non basta!- decretò Pete sventolandogli il rametto davanti agli occhi. –Deve essere qualcosa di stupendo, sensazionale, il bacio più strepitoso di tutti i tempi! Se un bacio qualunque sotto il vischio può portati fortuna, pensa a cosa può fare un bacio memorabile sotto il vischio!-
Brendon ascoltava quei deliri come affascinato, cercando di imprimersi nel cervello ogni minima parola; ma erano quasi arrivati al punto del film in cui l’avvocato parlava davanti alla giuria per difendere Babbo Natale, e poi i giudice faceva il suo discorso tirando in ballo la storia dei dollari e Dio. Insomma, quella era la parte più commuovente di tutto il film… In definitiva Ashlee aveva deciso che dovevano piantarla.
-Su, fammi vedere che cosa hai intenzione di fare!- ripeté di nuovo Pete, con il solito rametto che penzolava sopra le loro teste.
-…Così farà!- esclamò lei.

Solo quando sentì la sua mano sopra la propria nuca, Pete si rese conto di quanto la voce di sua moglie fosse pericolosamente vicina.
In un secondo la sua testa e quella di Brendon cozzarono. E c’erano labbra, saliva e forse anche un po’ di lingua, ma Pete non sapeva se quello potesse essere considerato un bacio.
Quando Pete riuscì ad allontanarsi gli faceva male il naso e notò che l’espressione di Brendon era arrabbiata, oltraggiata quasi.
-Contenti?- esclamò Ashlee, due ottavi sopra il suo normale tono di voce. –Eccolo il vostro diavolo di bacio! E ora, se volete scusarmi, ho un film di Natale da finire di vedere!-
-Certo che no!- disse Brendon colto sul vivo. –Tu hai rovinato il mio momento tutto speciale, io mi sono già dimenticato i consigli di Pete ed ho preso la testata più forte da tredici anni a questa parte! Ora tu torni qui e mi dai una mano con il mio bacio!-
Il modo in cui Ashlee si schiaffò la mano sulla fronte questa volta fu davvero epico.

Edited by HeavenMayBurn™ - 21/1/2011, 02:38
 
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Blaise_sl
view post Posted on 10/1/2011, 23:05




Ma lol! Povera Ashely *abbraccia*
E Pete e Brendon sono due cretini epici XD
Donna, sei magnifica ♥
 
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HeavenMayBurn™
view post Posted on 11/1/2011, 19:37




Awh, ma piantala che poi ci credo sul serio XD
♥♥♥
In realtà avevo in mente una cosa un po' più dignitosa, ma come al solito l'ho scritta all'ultimo e ho dovuto scremare il crack in eccesso XD
 
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2 replies since 10/1/2011, 22:10   78 views
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