Vischio, baci e.. canne da pesca!, [C.U.M.] Joe Trohman/Spencer Smith PG On Shot

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Lilla Wright
view post Posted on 6/1/2010, 00:00




Titolo: Vischio, baci e.. canne da pesca!
Autore: Lilla xD
Beta: Sara
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro, altrimenti non sarei qui ma a casa di Zacky Vengeance a fare cose poco caste u.u
Rating: Giallo
Pairing/Personaggi: Lista 1: 2. Joe Trohman (Fall Out Boy) e 12. Spencer Smith (Panic! At The Disco) con la partecipazione di Pete Wentz e Patrick Stump
Avvertimenti: Alternative Universe, Linguaggio
Crossposted: EFP
Note: One shot scritta a notte fonda (4 del mattino di capodanno, totalmente secca xD)
Sinceramente non credo abbia molto senso in quanto ho scritto al contrario.. prima la fine poi l’inizio.. eh si xD
Per questo motivo credo che a un primo impatto non piacerà, spero qual cosina nel finale a cui tengo tanto *.*
Vorrei inoltre sottolineare che non conosco a pieno i Panic! quindi spero che il personaggio di Spencer (ma anche gli altri) non siano troppo OOC
Chiedo scusa per eventuali errori di battitura o peggio di grammatica.
Buona lettura!
P.S. La mia Beta mi ha fatto notare che uso spesse volte l'espressione "ragazzo".. sorry per questa mia mancanza!!!


Un sabato sera qualunque e la solita festa di Natale del college.
"Che palle" pensò Joe entrando nell’edificio in cui si sarebbe tenuta la famosa festa.
Stare in mezzo a un branco di ragazzi che giocavano a fare i grandi con i soldi di papà e la mentalità di marmocchi di 4 anni non era la serata a cui aveva pensato.
Poi, perché era lì?
Pete.
Già! Il suo amico Pete gli aveva chiesto, con tanto di lacrimoni agli occhi, di accompagnarlo e di “imbucarsi” con lui alla festa perché lì c’era un ragazzo davvero carino con cui voleva provarci.
Se fosse stata una donna, Joe avrebbe dato all’amico della puttana, ci provava con tutti!
A ben pensarci.. si. Puttana Wentz!
L’ingresso era un putiferio. Alcuni ragazzi ubriachi cercavano di far salire le scale a un altro tenendolo per le caviglie e facendogli battere la testa contro gli scalini mentre un altro gruppetto faceva il tifo. Ed erano solo le 10 di sera!
Il salotto era anche peggio. Cibo distribuito sul pavimento, bottiglie vuote un po’ ovunque, persone del tutto partite per via dell’alcool che si trascinavano a destra e a manca in una brutta imitazione di Michael Jackson e musica disco da spaccare i timpani.
Più che una festa di collegiali sembra uno zoo.
- Allora? Dov’è questo tipo? – urlò a Pete cercando di sovrastare il volume della musica.
- Non lo so – rispose l’altro – Andiamo a prendere qualcosa da bere dai –
Varcata la soglia della cucina Pete si bloccò di colpo, fermando anche l’amico, e sul suo viso nacque un dolce sorriso che a Joe inquietava non poco.
- Eccolo! – esclamò Pete indicando un giovane ragazzo con gli occhiali e il cappellino da Babbo Natale in testa.
- Bene – disse solamente l’altro.
Pete, sotto lo sguardo sconcertato di Joe, iniziò a sistemarsi i vestiti e i capelli mentre dal gruppo di fronte a loro si staccarono un paio di ragazzi, lasciando soli la preda di Pete e un altro ragazzo.
- Ok amico, come sto? –
Joe guardò per un attimo l’amico e cercando di metterci tutta la convinzione che aveva, gli fece ok con il pollice.
- Perfetto. Allora, tu prendi il ragazzo e io la mia preda -
- Cosa? Io non prendo proprio nessuno! -
- Eddai! Devi parlarci un po’ mica portartelo a letto -
Joe rimase un attimo interdetto da ciò che aveva detto Pete ma alla fine aveva ragione quindi annuì.
Si avvicinarono ai due ragazzi, Pete tutto sicuro di se, Joe pronto all’ennesima figura di merda.
- Ehi! – esclamò allegro Pete.
- Ma sei ancora qui? – chiese il ragazzo con gli occhiali.
- Eh si, mi hai stregato. E poi non puoi dire che le mie attenzioni non ti piacciano, anzi – rispose avvicinandosi un po’ all’altro che subito lo fermò.
- Se ti avvicini di un altro centimetro, ti denuncio per molestie sessuali -
- Come sei focoso! -
Nel frattempo Joe non ci stava capendo più niente e, solo quando Pete tornò al suo fianco, lo guardò come per dire “Mi spieghi o no?”.
- Ehm.. Io e Patrick ci siamo conosciuti circa un mesetto fa e per dirlo in due parole, ci sto spudoratamente provando da allora –
- E mi da anche un gran fastidio – rise Patrick – Io sono.. -
- Patrick – finì la frase Joe, stringendogli la mano – Joe, piacere -
- Lui è il mio amico Spencer –
- Piacere –
Joe rimase a fissare il ragazzo per qualche secondo in più del dovuto, soffermandosi sugli splendidi occhi azzurri e il bellissimo sorriso che gli rivolgeva.
Dall’altra parte anche Spencer si era soffermato a guardare i particolari caratteri di Joe. Non era bello, era affascinante, una cosa che spesso la gente confondeva.
Gli piaceva Joe e non se lo sarebbe fatto scappare. Chiamiamolo.. colpo di fulmine!
- Bene gente, io e Patrick abbiamo da fare – esclamò Pete prendendo il ragazzo per un braccio e ignorando le sue proteste – Divertitevi! –
E Joe e Spencer rimasero soli, nel più totale silenzio.
- Allora – esordì ad un tratto il più giovane, dondolandosi sulle gambe – Che facciamo? -
- Ti va un drink? Io ho sete –
- Certamente –
Tornarono in salotto e, seduti su un divanetto, sorseggiarono i loro drink parlando del più e del meno, giusto per conoscersi. Joe scoprì che il suo nuovo amico era estremamente simpatico, oltre ad avere un bellissimo sorriso.
Si girarono entrambi quando sentirono un gran casino provenire dalla cucina e videro i loro amici baciarsi appassionatamente sotto il vischio.
Fu lì che a Spencer venne un idea.
- Aspetta un po’ qui – disse fuggendo in cucina.
Nel tempo che aspettava si avvicinò a lui Pete.
- Ehi amico, come va? –
- Tutto bene. Ho visto che manco a te va male –
- Stiamo insieme Joe –
E il ragazzo in questione rischiò il soffocamento dovuto a un sorso di semplice acqua.
- Cosa?! –
- Hai capito benissimo –
- No, è solo che.. che mi sembra incredibile. Te fidanzato. Nah, è uno scherzo – disse bevendo ancora dal suo bicchiere.
- Spiritoso. Perché non vedi di concludere anche te qualcosa sta sera, ti farebbe bene. E ora scusa ma la mia dolce metà mi aspetta -
Joe fece una faccia alquanto schifata vedendo Pete andare via in quel modo da.. innamorato! Era una visione molto strana.
- Eccomi qui – riconobbe la voce di Spencer.
Si voltò e vide che l’amico gli stava sorridendo, come faceva da quando li avevano presentati.
- Chiudi gli occhi – disse il più giovane.
- Cosa? – frase abbastanza ricorrente quella sera.
- Chiudi gli occhi –
- Ma io.. –
- Daiiii –
E Joe chiuse gli occhi.
Due secondi dopo Spencer gli disse di riaprirli ma non era cambiato niente se non il sorriso del ragazzo di fronte a lui, molto più luminoso di prima.
Non riusciva a capire ma quando vide la mano del ragazzo sospesa a mezz’aria che stringeva un rametto verde, capì tutto.
Vide il volto di Spencer avvicinarsi al suo, gli occhi chiusi e le labbra dischiuse ma Joe lo fermò.
- Che stai facendo? – chiese.
- Come cosa sto facendo? Siamo sotto il vischio quindi ti bacio – avvicinò ulteriormente il suo viso ma l’altro lo trattenne ancora.
- Quello non è vischio. E’ un rametto di spinaci –
Era arrabbiato. Non aveva mai sopportato i bugiardi. Forse era per via del tono che aveva usato Spencer o forse perché era quello che aveva in mente ma non avrebbe mai creduto che dietro al bel viso di Spencer si nascondesse la maschera del peccato.
Si scostò dal giovane e riprese a parlare.
- Odio le persone bugiarde –
- Ma dai! Era solo uno scherzo –
- Uno scherzo del cazzo! – ringhiò Joe – Lo fai spesso? Scommetto che hai usato la stessa tecnica con molti vero? -
Ma a quelle parole vide gli occhi di Spencer farsi lucidi.
- E questo che pensi di me? – chiese con voce tremante il ragazzo – Per te sono una specie di troia che ci prova con tutti? Beh mi dispiace deluderti ma non è così! – e se ne andò.
Joe era rimasto basito del suo comportamento, si prese la testa fra le mani e iniziò a tremare.
Che cazzo aveva fatto?

In un angolo della casa, nel frattempo, Pete e Patrick avevano osservato tutto e sul viso del più grande era nato uno strano sguardo.
- Cosa significa quello sguardo? -
- Significa che qui entra in gioco la Wentz e Co. –
- La che?! –
Ma non finì la frase che Pete lo aveva già preso per un braccio e trascinato nella moltitudine di corpi che stavano ballando, o che ci stavano provando.
Arrivati alla porta della cucina Pete staccò il vischio attaccato all’architrave, non con poche difficoltà vista la massa di ragazzi che aspettavano e le varie proteste dei due a cui aveva interrotto il bacio.
- Ma che vuoi fare? – chiese Patrick
- Se quei due non si baciano, sarà il bacio ad andare da loro.. con un piccolo aiuto –
- Non è che se ha funzionato con noi, funzionerà anche per loro. Non è mica matematica –
- Meno male. Per la matematica sono negato –
Patrick alzò gli occhi al cielo. A volte si stupiva della.. chiamiamola ignoranza del suo ragazzo.
Eh si. Ora era il suo ragazzo, il suo dolce e pasticcione ragazzo, lo stesso che lo aveva perseguitato per mesi chiedendogli un bacio e che quella sera era riuscito ad ottenerlo. Lo stesso che adesso stava architettando un losco piano alle spalle di Spencer e Joe.
Sospirò.
Pete vedendo quell’espressione sul viso di Patrick, si avvicinò a lui e gli diede un casto bacio sulle labbra.
- Non ti preoccupare, Se va bene finalmente la smetterò di trovarmi Joe in mezzo ai coglioni il sabato sera – e così dicendo provocò le risate di Patrick.
- E se va male? – chiese quest’ultimo.
- Se va male dovrai dividermi con Joe per un bel po’ –
- Direi che mi hai convinto. Che dobbiamo fare? -
- Mi serve una canna da pesca –

Joe beveva dal suo bicchiere il suo Sex on the Beach, guardandosi intorno.
Era sorprendente quanto quei ragazzi avessero energia, nonostante la maggior parte non si reggessero più in piedi.
E la sua energia dov’era finita? Dov’era la sua voglia di divertirsi e di lasciarsi andare?
Alla fine era tutto uno scherzo quello di Spencer e lui se l’era presa come un toro. Poteva semplicemente assecondarlo e ridere con lui, invece l’aveva preso a parole, ferendolo.
Dio, si sentiva una merda!
Decise di sfogarsi sull’alcool e, superato il tappeto di corpi ai suoi piedi, andò in cucina per cercare qualcosa di forte.
Varcata la soglia sentì un ticchettio alle sue spalle ma non ci fece caso e incominciò la sua ricerca.
- Cazzo! – imprecò – Una fottuta festa senza alcool. Benissimo –
- Se cerchi qualcosa posso aiutarti io –
Sapeva a chi apparteneva quella voce ma tirò lo stesso fuori la testa dal frigo e vide Spencer sul ciglio della porta.
Sinceramente non sapeva che fare, che dire.. non sapeva niente.
Si limitò a guardarlo un secondo.
- Che ci fai qui? – chiese alla fine.
- Patrick ha detto che ti avrei trovato qui –
- E perché mi cercavi? –
- Sei tu che stavi cercando me! –
- No, io cercavo solo un po’ di alcool –
- Capisco -
E poi il silenzio.
Joe rimise la testa nel frigo continuando la sua strenua ricerca ma si dovette accontentare della Coca Cola.
- Che merda di festa – esclamò.
- Beh – iniziò Spencer guardandolo – Allora io tolgo il disturbo –
Provò ad uscire dalla porta da cui era entrato ma la trovò chiusa.
Si sarà bloccata di nuovo pensò.
Provò allora con l’atra ma anche quella era bloccata.
Oh Dio!
- Joe –
- Che vuoi? –
- Credo che siamo rimasti chiusi dentro –
Ci volle un attimo perché Joe assimilasse la notizia ma appena ci riuscì grido un “Cosa?” con tutto il fiato che aveva in corpo.
- Le porte non si aprono – ripeté spaventato il giovane.
Joe provò ad aprirle con calci e pugni ma niente.
Aveva paura. Paura che la sua maschera di indifferenza davanti all’altro crollasse. Perché gli era tutto meno che indifferente. In fondo molti si sarebbero trovati in una simile situazione con Spencer davanti. Non era bello, di più ed era anche estremamente sensibile, quella sensibilità che lui aveva reciso.
Non avrebbe resistito con lui in quella stanza.

- Perfetto. Chiusi in cucina. Ora aspettiamo –
- Aspettiamo cosa? – urlò Patrick.
- Shhhhhh! Non urlare o ci farai beccare –
- Ok. Aspettare cosa? – chiese, sta volta a bassa voce.
- Aspettare che si avvicinino quel tanto che basta per attuare il piano – rispose con orgoglio Pete.
Se solo non fosse stato costretto al silenzio, Patrick si sarebbe messo a piangere. Un pianto lento, liberatorio e magari un po’ compassionevole, in modo che il suo ragazzo decidesse di tornare dentro al caldo.
In fondo, chi erano i coglioni che, per un cazzo di vischio, si mettevano fuori dalla finestra della cucina, in pieno dicembre con solo le magliette e una canna da pesca vicino?
Pete Wentz e Patrick Stump.. presenti!

Erano seduti ai lati opposti della stanza.
Joe sul ripiano vicino al frigo, in modo da poter prendere ciò che gli serviva quando voleva, mentre Spencer era stravaccato su una sedia vicino alla porta, aspettando che qualcuno l’aprisse.
Nessuno aveva più proferito parola e anche il tempo sembrava essersi perso nel silenzio fatto solo di sospiri e lo sbattere dello sportello del frigo.
Joe non ce la faceva più.
Fissava ogni tanto di sottecchi Spencer, che aveva lo sguardo perso sul soffitto e la testa abbandonata sul poggia schiena della sedia, e l’unica cosa a cui pensava era come chiedergli scusa.
Esatto! Chiedere scusa.
Joe non era stupido e tanto meno codardo da non ammettere i propri errori.
Sapeva di aver sbagliato con Spencer, sapeva di averlo ferito ma non sapeva come esternarlo. Forse..
- Scusa – sospirò lievemente, talmente piano che il ragazzo di fronte a lui credette di averlo sognato.
- Come?! – esclamò fissando l’altro negli occhi.
- Mi dispiace ok? Sono un cretino. Tu prima stavi solo scherzando con quel bacio mentre io mi sono comportato da vero stronzo. Scusa –
Un piccolo sorriso nacque sul viso di Spencer.
Era felice. Nonostante le parole che Joe gli aveva rivolto lo avessero ferito, non poteva resistere a quello sguardo da cucciolo ferito.
- Se usciamo da qui ti farai perdonare – rise il giovane, seguito subito dall’altro.
Ci fu un attimo di silenzio dopo, in cui Joe si mise a frugare per l’ennesima volta nel frigo.
- Allora, me lo offri un bicchiere? – esordì Spencer.
- Perché no? – sorrise l’altro – Preferisci un succo di frutta o la Coca Cola? –
- Coca – disse il ragazzo alzandosi e dirigendosi verso il compagno.
Joe, intanto, aveva riempito un bicchiere e si incamminò per porgerlo al ragazzo.
Si ritrovarono al centro esatto della stanza, in piedi a sorseggiare dai loro bicchieri e, solo quando videro un minuscolo rametto verde davanti ai loro occhi, capirono che qualcosa non andava.
Il vischio si rialzò all’improvviso, prendendo posizione fissa sopra le loro teste.
Joe notò ceh al rametto era attaccato un filo trasparente e seguendone il percorso, scorse fuori dalla finestra un sorridente Pete con una canna da pesca in mano che gli faceva “ciao ciao” con la manina.
- Brutto stronzo. Ce l’ha fatta – esclamò indignato.
Spencer seguì lo sguardo dell’altro e allora capì.
Era la sua occasione.
- Beh, ormai siamo qui e spostarci non possiamo – disse con voce innocente – Puoi farti perdonare –
Nel dirlo si avvicinò a Joe e posò le mani sul suo petto.
Joe era incantato. Ai suoi occhi Spencer appariva più bello di un angelo con quelle gote tinte di un rosso leggero, gli occhi luminosi e le labbra carnose. Era riuscito ad ammettere che Spencer gli piaceva.. e anche tanto!
Passò un braccio intorno alla sua vita, avvicinandolo a se, per poi posare le sue labbra su quelle del giovane.
Ma non bastava, volevano entrambi di più e il casto bacio di due ragazzi semisconosciuti si trasformò nel bacio passionale di due amanti che ignoravano, o forse immaginavano, la reciproca attrazione.
Era desiderio? Passione? O semplice lussuria?
Joe non lo sapeva ma sapeva benissimo che la lingua di quel ragazzino lo stava facendo impazzire.
Si staccarono dopo un po’ di malavoglia per mancanza di aria.
- Merry Christmas to me – esclamò Spencer prima di baciare ancora il suo amante.
"Devo ringraziare Pete per questo" pensò Joe prima di lasciarsi trasportare dal bacio.
"Decisamente Merry Christmas to me"

Approposito di Pete.
Il giovane eroe aveva resistito al freddo per godersi quella scena e ora era il momento del suo happy ending, peccato che il suo regalo di Natale aka il suo ragazzo, alla fine, si era proprio rotto i coglioni e lo aveva abbandonato per una comoda e calda coperta all’interno della casa.
Quando Pete se ne accorse, tutto ciò che fece fu abbracciare la famosa canna da pesca e darle un bacio.
- Solo tu mi capisci, mia fidata compagna. Merry Christmas dear -
 
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