Titolo: Hangin' 'Round the Mistletoe
Autore: me medesima.
Disclaimer: Tuuuutttto inventato.
Raiting: Pg
Pairing(s)/Personaggi: Jon Walker/William Beckett
Sommario:–Se tu.. tu baci qualcuno sotto il vischio.. Bhe, dicono.. non io, la tradizione, eh! Dice che porta fortuna..-
Note: Personaggi presi dalla 2^ lista; Jon Walker (3) e William Beckett (9)
‘Hangin’ ‘round the misteltoe’, la canzone che da il titolo alla storia e che ho usato un po’ come prompt, l’ho trovata cercando con Google ‘Christmas – song – mistletoe’ e da quanto ho capito è degli Alabama, gruppo che, sinceramente, non ho mai sentito,così come la canzone, but still.. xD
E’ la prima cosa che pubblico quest’anno, speriamo non sia un fiasco totale xDDD
Conteggio parole: 697
Crossposted: LivejournalWell, I've waited all year long and nore the year is almost gone
Hangin' 'round the mistletoe, hangin' 'round the mistletoe.
But if that's what I've gotta do just to get a kiss from you
Hangin' 'round the mistletoe, waitin' for you dearWilliam guidava con il viso a pochi centimetri dal cruscotto e gli occhi ben aperti. Era concentrato perché, diamine, quella era una maledetta bufera di neve.
Probabilmente nemmeno il nonno del suo bisnonno ne aveva vista una simile; e, se l’aveva fatto, era stato comunque più fortunato di lui perché non era alla guida di una maledetto suv, vacca miseria.
Accostò la macchina al bordo della strada e prese il proprio telefono.
Grazie a Dio c’era campo.
Scese dall’auto stringendosi nel cappotto, doveva capire dove si trovava prima di chiamare i soccorsi.
Si guardò in giro e, tra neve, luci colorate e vento gelido, riconobbe un cartello di indicazione che conosceva fin troppo bene.
Bingo! Probabilmente il nonno del suo bisnonno aveva davvero vissuto un’esperienza simile, e rendendosi conto del problema, aveva deciso di aiutarlo dall’altro.
Fece partire la chiamata.
“Pronto..?”
“Jon? Sono Bill. Ascolta, sono ad un isolato da casa tua e non mi va di guidare.. non è che hai voglia di offrirmi un posto dove dormire?”
***
Jon aprì la porta ed accese la luce e si scrollò la neve dal cappotto, guardando Wiliam che si sfregava le mani tra di loro per scaldarle. Quel mentecatto l’aveva obbligato a cambiarsi e ad uscire sotto la neve quando era già in pigiama rovinando il suo programma di una serata fantastica che prevedeva una dormita sulla sua poltrona del salotto mentre guardava un film di Eddie Muphy con una tazza di zabaione in mano, per andarlo a riprendere.
Che palle.
Ma infondo era quasi Natale, doveva essere buono. Anche con quello sciagurato del suo amico.
-Senti, se vuoi ti vado a prendere un lenzuolo così apriamo il divano letto..- cominciò Jon, che però ebbe la netta sensazione di non essere ascoltato. Sensazione che si trasformò in certezza quando William girò letteralmente i tacchi e si diresse verso il salotto.
-Che cos’è?-
-E’ il mio albero di Natale, l’ho finito oggi pomeriggio- spiegò Jon con orgoglio. Gli ci erano voluti quasi tre quarti d’ora solo per sciogliere il groviglio formato dai cavi delle luci.
Il sorriso di William crebbe a dismisura.
-Che carino!- decretò guardandolo da vicino.
-Grazie- sorrise il bassista. Le adulazioni erano il modo migliore per convincerlo a dargli ospitalità con spirito positivo. –Vuoi dello zabaione?-
-Okay- gli rispose continuando a guardare l’albero.
Gli era sempre piaciuto il Natale. Era un buon periodo.
C’era sempre una strana atmosfera a fine Dicembre che rendeva tutto un po’ più magico; i giardini delle case erano bianchi per la neve e le persone divenivano più gentili e ben disposte.
Si chiese se anche Jon fosse diventato disponibile con quest’atmosfera; se, nel momento in cui magari avrebbe trovato il coraggio di baciarlo, avrebbe comunque rischiato un pugno in faccia..
Quando Jon gli passò la tazza con lo Zabaione caldo, chiuse gli occhi, evitando di pensare.
Jon accese il camino ed entrambi rimasero in silenzio a guardare il fuoco che scoppiettava.
***
-Che cos’è?- domandò William avvolto nella coperta, indicando con il mento un rametto con delle bacche bianche appeso sopra il camino.
Jon lo guardò con un’espressione stralunata, come a dire
‘Ma che, scherzi?! Non lo sai davvero?!’ e William rispose con un’occhiata scocciata che significava
‘No, genio. Non lo so se te lo chiedo’. -E’ vischio- spiegò.
-Ah-ah- mormorò William, incitandolo a continuare. –A che serve? Per pungere il culo di Babbo Natale?-
Jon lo guardò sconvolto. –Ma ti pare?!- William alzò le spalle. Che ne sapeva lui?! –Porta.. Ecco, porta fortuna..-
-Ah, sì?-
Jon annuì. Cominciava a sentirsi in imbarazzo. –Se tu.. tu baci qualcuno sotto il vischio.. Bhe, dicono.. non io, la tradizione, eh! Dice che porta fortuna..-
William si morse le labbra. –Come..- sussurrò piano avvicinando il viso al suo. -..così?-
Jon deglutì, obbligando i propri occhi a rimanere chiusi.
Che diavolo gli prendeva? Avrebbe dovuto spingerlo via, non rimanere con gli occhi spalancati come un pesce lesso.
Lentamente sentì la lingua morbida di Bill farsi largo nella sua bocca. Sapeva di zabaione e biscotti, era calda e, davvero, a Jon sembrò quasi impossibile porre fine al contatto.
-Sì..- mormorò. –Così.-
William ritornò a guardare le fiamme con un sorriso. –Adesso aspettiamo e vediamo se funziona-
