I never told you what I do for a kiss under the mistletoe, [C.U.M.] Bob Bryar/ Ryan Ross; PG; one-shot

« Older   Newer »
  Share  
~ Demolition
view post Posted on 2/1/2010, 19:02




Titolo: I never told you what I do for a kiss under the mistletoe
Autore: ~Demolition
Beta: Nessuno;
Disclaimer: L’importante è crederci Qualcosa mi dice che è falso.
Raiting: Giallo
Pairing(s)/Personaggi: Lista 3, numeri 2 e 12, ossia Bob Bryar/ Ryan Ross. No comment.
Avvertimenti: One Shot
Sommario: Sarebbe bastato un “buon Natale”, ma, a mezzanotte arrivano i regali e Bob, se vuole, è un bravo Babbo Natale
Note: La coppia è assurda, dai. E sinceramente mi son divertita tantissimo a scriverla;



Neve, tanta neve. Questo è ciò che si aspetterebbero tutti. Le case trasformate in pedine ricoperte di una bianca coltre che ricorda tanto glassa di zucchero. Sì, insomma, fa tanto Natale, se ci aggiungiamo il caldo odore dei biscotti appena sfornati, un caminetto acceso e tante coperte che nascondono giovane anime immerse nell’amore.
E invece no, a Las Vegas non nevica neanche a pagare Dio, ovviamente.
Nel buio di una stanza, due graziosi giovincelli stanno ciarlando davanti alla tv, seduti su un letto cigolante.
No, non stanno guardando né un porno, né Sailor Moon, ringraziando il cielo, anche se conoscendo i soggetti, ne sarebbero capacissimi.
Non c’è aria di Natale, a dire il vero, ci sono solo questi due amici che, mentre si guardano uno stupido telefilm per dodicenni arrapate, parlano di una certa festa.
- Oh insomma Ryan, se non vieni, credo che Pete ti vieterà di indossare gilet per il resto della tua misera vita.
Ryan si mangiucchia un’unghia, fissando la televisione.
- Va bene, vengo, ma solo per i gilet.
Accanto a quel magro ragazzino che altri non è che il chitarrista dei Panic! At The Disco, Ryan Ross, il batterista Spencer Smith sbuffa e si alza dal letto, posizionandosi davanti allo specchio della camera di Ryan.
- Come mi potrei vestire?
Questa volta è Ryan a sbuffare, spegnendo definitivamente la tv e trascinando via Spencer dallo specchio.
- Oh ti prego, è tutta la mattina che Brendon mi rincretinisce, asserendo che una giacca viola può essere abbinata a un pantalone arancione, se si sta tutta la sera mimetizzati dietro Gabe Saporta.
- Beh, non è colpa di Brendon se Gabe si veste come un evidenziatore.



Bob ha una mezza idea di uccidere Mikey.
Mikey e le sue strambe idee, che stranamente, alla fine, coinvolgono sempre anche lui e includono, non a caso, strani luoghi con strana gente. Strana. Non sana di mente. Malata di mente. Pazza. Assurda.
Beh, in fondo, cosa si può pretendere da una povera anima che ha problemi mentali tali da non trovare la felicità se non tentando di uccidersi ogni dieci minuti con forchette lasciate nel tostapane?
- Bob, sarà una cosa così magnificamente magnifica, ti prego vieni con me!
Ecco, Bob dovrebbe annotarsi il nome di quel pazzo che ha invitato Mikey a quella assurda festicciola per “festeggiare in allegria il Natale”: Pete Wentz.
Ma sì, quell’assurdo figurino che Mikey gli aveva presentato una volta.
Certi incontri non li scordi mai, specialmente se suddetto incontro è con un pazzo, il cui grazioso pene è sul web.
All’inizio Bob, in realtà, cerca di affermare i suoi principi con un “Non ci verrò mai, Mikey” che provoca un pianto isterico al povero bassista.
- Oh, Bob, ti supplico!
- No.
- Ma possiamo portare degli amici e da solo non ci voglio andare!
- No.
- Ma non mi puoi lasciare in balia di una massa di arrapati!
- Nessuno ti costringe ad andarci, Mikey!
- Ma..
- No.
- Ti pago in natura!
- NO!
Ma non basta un semplice diniego per far desistere un Mikey alquanto assatanato, dalle sue intenzioni.
In effetti, la parte peggiore per Bob, arriva quando Mikey comincia ad avvicinarsi pericolosamente a lui, sbattendo gli occhioni e curvando le labbra sottili in un ghigno.
-Sicuro sicuro?
Bob ha, per tre secondi, una mezza idea di svignarsela. Specialmente quando Mikey comincia a strusciarsi senza un po’ di amor proprio, contro la sua felpa con un sorrisino malizioso.
- Oh come sei cariiino, Bob.
Tutto quello che Bob vuole ribattere è un “non attacca”, ma il problema, in realtà, è che attacca, attacca perfettamente.
- S-Staccati.
Figuriamoci, Mikey comincia a mugolare in una maniera oscena e scabrosa e posare piccoli baci sulle guance di Bob.
- MIKEY, SANTO CIELO, CI VENGO, MA STACCATI!
- Perfetto, alle 8 sotto casa tua, stasera!


Ecco, Bob non fa altro che ripensare a questa, diciamo, simpatica scenetta da quando è entrato in casa di Pete ed è stato presentato appunto al padrone di casa da un esaltatissimo Mikey Way.
- Oh, Pete, ciao, ho portato Bob!
L’unica cosa che Bob realizza, prima di essere spintonato da un allegro Mikey verso il centro della festa, è che le case riflettono sempre la mentalità di chi ci vive. Insomma, quella casa è un accozzaglia di addobbi multicolor, ragazzini esaltati e poco virili e, udite udite, mazzetti di vischio appesi ogni due metri, nella casa di Pete Wentz.
- Mikey, quel vischio..
- UH?
- C’è del vischio attaccato, diamine.
- Oh, può darsi.
Bob prende una tartina da un vassoio accanto a lui.
- Come sarebbe a dire può darsi?
Mikey lo ignora bellamente e comincia a farfugliare cose sui festoni.
Restano per una decina di minuti a ciondolare in giro, finchè Mikey viene rapito da un Patrick Stump con un cappello da Babbo Natale in testa, che ha “bisogno di consigli pratici su come infilare una mano nei pantaloni di qualcuno in dieci mosse”.
Mikey si dilegua, veloce, agitando le braccia, lasciando il povero Bob da solo e piuttosto confuso, alle prese con il tentativo di sopravvivere all’interno di quel bordello.
Ahh, insomma, accanto a lui ci sono perfino due ragazzi che si stanno esplorando ovunque a vicenda, è una cosa assurda perfino per uno che suona ogni sera con un nano di nome Frank.
A dirla tutta, ha una certa voglia di girare le spalle a tutto e tutti e andarsene, ma decide di trattenersi; quindi, ben attento a mettere una certa distanza tra lui e un ragazzo vestito di un viola talmente acceso da far passare in secondo piano la tovaglia gialla fosforescente del tavolo alle sue spalle, Bob si dirige verso un angolo della sala, dove la situazione sembra più calma.
Sembra.
Perché in realtà qui trova quello che dovrebbe essere un candido ragazzino dagli occhi azzurri, che sta ciarlando tra le braccia di Pete, con un bicchiere vuoto in mano e l’espressione ebete dipinta sul viso paffuto. Ubriaco alle 10 di sera? UAU.
- Oh, insomma, ti ricordi di quella –HIC!- volta che abbiamo sterminato quegli unicorni, erano così carini, io ti avevo detto che –HIC!- non dovevamo toccarli, Ryan ci avrebbe ucciso –HIC!- e tu non mi ascolti mai e..
Pete gli fa un patpat sconsolato sulla testa, mentre il ragazzino indica Bob, con un ditino tremante.
- TU! Sei stato tu a sterminare gli unicorni con noi!
- Certo, certo.
Il ragazzino ubriaco sbuffa e tende una manina paffuta.
- Beh, io sono Spencer e tu, bell’ uomo virile?
Bob sta per mandare a quel paese quel dannato “Spencer” quando un ragazzino mingherlino inciampa e gli cade addosso.
Entrambi rovinano a terra, cosa a cui effettivamente nessuno fa caso, perché tra ragazzi che si slinguacciano, padroni di casa fuori di testa e in generale, festini poco seri, Bob e quel ragazzo che cadono, rientrano a far parte della “normalità”.
Relativamente.
Bob cerca di scrollarsi di dosso lo sconosciuto, inutilmente. Alla fine lo afferra per la giacca, cercando di spostarlo dalla sua gamba perché, effettivamente, fa male.
- Oh.
Bob sente la risatina di Spencer risuonargli nelle orecchie e volge lo sguardo verso la figurina rantolante sopra di lui.
Tecnicamente è alto e magro. Non ha nulla di adorabile, a dire il vero. Non è altro che un manico di scopa con un ciuffo davanti agli occhi e l’eyeliner. In teoria.
E effettivamente non pesa neanche così tanto, mentre gli sta addosso, cercando goffamente di rialzarsi.
- Oh, hem, scusami, io non.. oh, io sono Ryan, piacere.
Le uniche cose che vengono in mente al povero Bob sono un paio di insulti per Mikey e un “piacere ma anche no”, ma decide di stringere la manina ossuta che quel Ryan gli sta tendendo.
- Piacere, non preoccuparti, tanto sei…leggero.
E questa luce soffusa ti dona.
Ok, proprio no.
Bob si scrolla definitivamente Ryan di dosso, alzandosi e pulendosi i vestiti dalla polvere.
- Dannazione, i pantaloni!
Effettivamente c’è uno squarcio piuttosto evidente, vicino al cavallo dei pantaloni neri di Bob.
Ryan si porta le manine alla bocca.
- Oh, mi dispiace.
Accanto a lui, Spencer, con un Daiquiri in mano asserisce che “così è più facile mettergli una mano nelle mutande”.
Bob, innervosito, si lascia alle spalle quei ragazzi e si dirige verso Mikey, dall’altra parte della festa.
- Hey Bob, sai che siamo proprio sotto il vischio?
- Muori, guarda i miei pantaloni come son ridotti?
Mikey mordicchia la ciliegina conficcata nel suo bicchiere e sorride.
- Non ho ancora seguito un corso di cucito.
- Beh, dovresti e..
Niente da fare, sbuca il cappellino natalizio di Patrick, con gli occhiali storti sul naso, che intona “Jingle Bell” abbracciando Mikey.
Bob manda tutti sonoramente al diavolo e corre verso il bagno, non senza sentire Mikey mormorare un preoccupante “oh Patrick, puoi fare pratica su Bob, se vuoi”.


Altro lato della sala, Pete sta mangiucchiando un’oliva fritta.
È che lui ci tiene alla salute dei suoi beniamini.
E Ryan Ross rientra nella categoria “beniamini”, decisamente.
In effetti, il ragazzino è accanto a lui, il viso rosso.
- C-Credi che dovrei andare a scusarmi con lui?
Pete gli passa un tramezzino, che Ryan rifiuta con un gesto della mano.
- Nah, grazie Pete, credo che vomiterò da un momento all’altro.
- Non farlo sul mio completo nuovo tesoro e.. sì.
- Sì?
- Sì. Intendo, dovresti.. scusarti.
Ryan si morde a sangue un labbro.
- E come?
Pete scoppia in una risatina isterica.
- Vischio.
- UH?
- Assolutamente.
Dovresti davvero preoccuparti se la tua sorte viene decisa tra un tramezzino e un’oliva fritta. Dovresti preoccuparti sul serio.



- Mannaggia a Mikey.
Bob apre il rubinetto e lascia che l’acqua fresca gli inondi le mani.
- Mannaggia agli unicorni.
Passa l’acqua sul viso acceso dall’ira.
- Mannaggia a quei ragazzini.
Ne beve anche un sorso.
- Mannaggia a me, che sono un idiota e mi lascio sempre convincere.
- HEY, TENERONE?
Bob si gira di scatto.
- Oh.. no!
Di fronte a lui c’è Ryan, con lo sguardo più malizioso che mai.
- Hey, come sarebbe a dire “oh no”? Non sei felice di vedermi!?
Bob alza un sopracciglio.
- Oh, si, parecchio felice di trovarmi con uno che mi ha rovinato i miei nuovi pantaloni.
- So cosa vuoi, bell’uomo.
Bob lo guarda parecchio scandalizzato, afferrando un asciugamano e passandoselo sul viso.
- Spero che tu stia scherzando.
- Ryan Ross non scherza mai, specialmente quando c’è di mezzo la sua preziosissima vita sessuale.
Detto questo, fa un saltello, tendendo le braccia al soffitto e esclamando “che l’amore sia con te”.
-Ma anche no.
Bob lascia cadere l’asciugamano e si dirige verso la porta del bagno, ma viene prontamente fermato da Ryan.
- Ci vediamo dopo, tesoro.
Ora Bob è parecchio inquietato.
E fa bene.
Dieci minuti dopo, in effetti, il batterista, con i pantaloni ancora squarciati, è seduto ad un angolo della sala, bevendo un bicchiere d’acqua.
In realtà la rabbia ha lasciato il posto a una morsa all’altezza dello stomaco, che non ha niente a che vedere con la brutta visione di Mikey a cavalluccio su Patrick.
L’unica persona che non vorrebbe vedere, a dire il vero, è Ryan.
Ed è per questo che, naturalmente, Ryan gli si pianta davanti, con le mani sui fianchi e un sorrisone sulle labbra.
- Oh, che coincidenza, Bob, siamo sotto il vischio.
Bob alza lo sguardo sopra di sé. Effettivamente il rametto di quella pianta malefica aleggia sopra le loro teste, in maniera inquietante.
- Già.
- Baciami.
Bob per un secondo resta a bocca aperta di fronte a quel cosino insignificante davanti a lui. Giusto per rendersi conto che poi così insignificante non è.
Ha delle belle mani da chitarrista, prima di tutto.
Bob ha tutto il tempo di mordersi un labbro e di alzarsi.
Di avvicinarsi a Ryan, di prendergli una mano.
Di osservare i suoi caldi occhi marroni luccicare.
- Col cavolo, ragazzino.


~

Patrick che gira col suo cappellino natalizio dispensando cioccolatini agli invitati è una scena che Bob in realtà non vorrebbe guardare.
È purtroppo costretto, visto che il cantante sfila dalla tasca dei pantaloni un torroncino un po’ acciaccato e glielo porge con un’aria tutta contenta.
- Un torroncino per te, bel bambino!
- Grazie, come va con il tuo corso per “infilare una mano nei pantaloni di qualcuno in dieci mosse”?
Patrick ci pensa su, grattandosi il naso con l’indice.
- Mikey è un buon insegnante, ecco.
Bob fa finta di non sentire e inizia a scartare il suo torroncino.
Il problema non è tanto il fatto che Patrick inizia a saltellare davanti a lui, tanto quanto quello che blatera.
- Oh, beh, hai conosciuto Ryan.
Bob litiga con la carta del cioccolatino.
- Non riesco ad aprirlo, sai?
Patrick fa spallucce.
- Sei sotto il vischio.
Bob lascia perdere il torroncino.
- Anche tu, con questo vischio?
Patrick prende un cioccolatino, lo scarta e lo ficca in bocca.
- No, è solo che sta arrivando Ryan.
Veloce, Bob, svicola via sotto il braccio di Pete, impegnato in un valzer con Spencer e raggiunge un angolo nascosto vicino al caminetto acceso.
Ma Ryan lo raggiunge velocemente anche lì.
- VISCHIO!
Bob è sconvolto, quel maledetto ragazzino gli sta indicando un mazzetto di quella malefica pianta, appeso sopra le loro teste.
- Oh signore!
Dannato sia Mikey per sempre, oh.

Va avanti così per un’altra mezzora.
Va avanti che più Bob trova angolini improbabili, più Ryan lo insegue, indicando il vischio sopra le loro teste.
- Non-voglio-baciarti, ok?
- VISCHIO!
E’ decisamente tutto inutile, visto che Ryan ha il pudore di una prostituta e Bob non ce la fa più, è tutta la sera che corre di qua e di là per scappare da.. da cosa poi? Da un arrapato figurino poco virile che vuole baciarlo sotto il vischio.
- VISCHIO, BOB!
- Ascolta, Ryan, devi sapere che un raro herpes alle labbra, sai, se ti baciassi rischierei di passartelo e io non voglio che..
- VISCHIO!
Inutile, decisamente inutile.
Bob passa del tempo prezioso a esplorare la casa, in cerca di un luogo privo di quella pianta maledetta.
Lo trova, a dire il vero.
Ma, veramente Bob non vuole arrivare a quel punto. Non vuole arrivare a rintanarsi al bagno perché è l’unico luogo privo di vischio in quella dannata casa.
E non vuole passare la serata in un bagno, ecco.
Ma è costretto dagli eventi, è costretto da un Ryan che lo insegue ovunque, ogni volta che Bob staziona sotto un rametto di vischio.
Assurdo.
Bob si siede per terra, sotto il lavandino, con la testa tra le mani.
Ma la sua pace non dura molto, purtroppo.
- Ciao, Bob, anche tu qui, eh!
Oh, Signore, non anche in bagno, Bob potrebbe diventare matto.
- CHE CASUALITA’!
Ryan ridacchia, scartando un cioccolatino sotto gli occhi del batterista, ancora accoccolato sotto al lavandino.
Bob lo fissa con curiosità.
Insomma, anche nella penombra riesce a vedere gli occhi di Ryan brillare.
- Non riesco ad aprirlo.
Bob non dice nulla, continua semplicemente a guardare curioso il chitarrista mordere la carta del dolcetto per romperla.
- OH! E’ alla gianduia!
- Sei una piaga.
Ryan lo ignora, avvicinando il cioccolato alle labbra.
Bob deglutisce, mentre il ragazzino passa la lingua su quella superficie scura e gustosa.
- Mhhhh, buono.
Ci sta facendo apposta, è la cosa più lampante. E si sta divertendo un mondo.
Bob ringrazia mentalmente la penombra, perché è diventato a dir poco paonazzo.
Oh, Ryan che lecca la punta di un cioccolatino è la cosa più scandalosa che abbia mai visto.
Sente l’odore del cioccolato espandersi.
Bob deglutisce ancora.
Riesce a sentire il rumore del cioccolato spezzarsi sotto i denti di Ryan, quando questi lo addenta.
E mugola. Sta mugolando.
Ryan mastica lentamente, con un sorrisino sulle labbra sporche.
- Oh, Bob, non vuoi un cioccolatino anche tu?
Quello è un vero e proprio attentato, dannato Ryan.
- N-no, ehm, grazie R-Ryan.
E’ malsano.
E’ porno.
Lo è anche quando si lecca le labbra in un gesto tutt’ altro che candido.
- Non sai cosa ti perdi, Bob.
~

- Non capisco dove sia il problema, in fondo sei abituato a tenere le bacchette in mano.
Patrick passa a Bob una fetta di panettone, seduti nella cucina di Pete.
L’unico luogo abbastanza calmo per riflettere.
- La vuoi smettere con questi doppi sensi, per favore?
Patrick mordicchia il pon pon peloso del suo cappello da Babbo Natale.
- Bene, allora dammi almeno tre ragioni per cui lasciar perdere.
Bob si massaggia le tempie, in preda a un doloroso mal di testa.
- E’ piccolo.
Patrick apre la bocca per ribattere qualcosa come “ma ciò non è proporzionale alla lunghezza quello che ha nelle mutande”, ma non fa in tempo, perché Bob gli tappa la bocca con un:
- Si mette l’eyeliner.
Patrick alza un sopracciglio.
- Ti turba così tanto?
- No, era per far numero.
Patrick si toglie il cappello natalizio, passandosi una mano sui capelli arruffati.
- Terza motivazione?
Bob morde la sua fetta di panettone.
- Vale il fatto che indossa dei gilet idioti?
- E questo chi te l’ha detto?
- Quel tipo tutto suonato, Spencer.
Patrick si alza, sorridendo.
- Tanto i gilet non ti servono.


Vischio, vischio ovunque.
E non c’è ombra di Ryan, da nessuna parte. Maledizione.
- Pete, hai visto Ross?
L’unica risposta che riceve è un “buon Natale” isterico dal padrone di casa, completamente sbronzo, appoggiato a una parete.
Bob lascia perdere e si dirige verso il corridoio. Apre un po’ di porte a caso, finchè entra in camera di Pete, adeguatamente ornata con festoni vari e.. vischio.
Ryan è lì. Seduto contro la parete, il musino triste.
- Hey, ti cercavo da un po’.
Le labbra di Ryan si spalancano di meraviglioso stupore.
- Tu, che cerchi me?
Bob si siede sul letto, fissando imbarazzato le coperte rosse. In tinta natalizia.
- Oh, hem, hai notato che c’è del vischio?
Ryan scoppia a ridere, alzandosi e raggiungendo Bob sul letto morbido.
E’ puramente ovvio, quel che succede.
Sarebbe bastato un “buon Natale”, ma, a mezzanotte arrivano i regali e Bob, se vuole, è un bravo Babbo Natale. I dolci rintocchi di mezzanotte sono lontani, mentre il piccolo volto di Ryan è tra le mani del batterista e le loro labbra sono unite, sotto un rametto bastardo di vischio.



 
Top
Blaise_sl
view post Posted on 3/1/2010, 19:02




waaa *lolla all'infinito*
è adorabilissima, divertentissima e tanto tanto scema. non posso non amarla *_____*
<33333
 
Top
Shee
view post Posted on 3/1/2010, 23:15




ODDIO *muore*
Stavate per perdermi. Davvero. Avevo i lacrimoni agli occhi dal ridere XDDDD
E ti quoto anche il punto preciso:
CITAZIONE
-So cosa vuoi, bell’uomo. [...]
- Spero che tu stia scherzando.
- Ryan Ross non scherza mai, specialmente quando c’è di mezzo la sua preziosissima vita sessuale.
Detto questo, fa un saltello, tendendo le braccia al soffitto e esclamando “che l’amore sia con te”.
-Ma anche no.

SONO-MORTA XDDDDDDDDDDDD

Ma è tutta adorabile, davvero XDDDDDD
 
Top
~ Demolition
view post Posted on 3/1/2010, 23:23




Nooo, non mi morire quiii X°D
Non per colpa di un Ryan gaio all'ennesima potenza, almeno X°D
 
Top
3 replies since 2/1/2010, 19:02   101 views
  Share