Melting make-up, [CPF] Jared Leto/Bert McCracken; giallo; one shot

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Annie [Redrum]
icon9  view post Posted on 9/6/2009, 15:52




Titolo: Melting make-up
Autore: me, myself and I XD
Beta: me stessa ._.
Disclaimer: non conosco nessuno dei tizi citati, niente di quel che ho scritto è accaduto e accadrà mai (purtroppo) e non prendo neanche un centesimo da tutto ciò.
Raiting: giallo
Pairing(s)/Personaggi: Jared Leto/Bert McCracken
Avvertimenti: Slash, obviously
Sommario: “Vai a chiederlo in prestito ai The Used” buttò lì Matt all’improvviso, stiracchiandosi sul divano e sbadigliando sonoramente.
“Eh?”
“L’eyeliner. Ai The Used, sì”
“The Used…?”
Jared per un attimo rimase imbambolato, mentre si accorgeva di uno sgradevole calore in zona orecchie.
The Used significava Bert McCracken.
Bert, quel demone spettinato che aveva conosciuto qualche settimana prima.
Dietro le quinte, fin dalla prima serata, Jared ne aveva osservato le folli convulsioni, gli scatti repentini e nervosi, i salti e le corse sconclusionate da una parte all’altra del palco mentre incitava il pubblico a sostenerlo e cantare con lui.
Così come i fans, Jared non aveva potuto fare a meno di rimanere infatuato da quella figura selvaggia,da quell’energia inarrestabile, quella voce roca, che sapeva produrre urla potenti, strazianti e primordiali, ma che lasciava spazio anche a una dolcezza che Jared non si sarebbe mai aspettato da uno come Bert.

Note: one shot
Crossposted: su Eeffeppì
Prompt: eyeliner



“Ma dove diavolo l’avrò messo?”
Jared sbraitava quella frase da circa una ventina di minuti, fiondandosi da una parte all’altra del camerino e mettendo a soqquadro valige, cassetti, vestiti, costumi di scena e qualunque altra cosa incontrasse nella sua frenetica ricerca dell’eyeliner.
Mancava poco più di un’ora prima dello show e ancora non era truccato come desiderava.
“Tomo? L’eyeliner l’hai preso tu?” chiese tra il furioso e il disperato al chitarrista il quale, intento ad esercitarsi col proprio strumento, senza nemmeno alzare il capo, rispose solamente scuotendo la testa.
“Matt?”
Il bassista che, seduto sul divanetto, divideva una bottiglia di birra con Shannon, sbuffò alzando gli occhi al cielo con l’espressione esasperata di chi risponde a una stessa domanda per la millesima volta.
“No!”
“Jared, ti puoi convincere di averlo semplicemente perso?” suggerì Shannon, anche lui piuttosto seccato.
Il minore dei Leto scosse la testa, testardo.
Impossibile, lui non perdeva mai niente.
Niente.
E se qualcosa era sparito dal suo angolo di camerino doveva per forza essere ancora lì, da qualche parte.
“Per una volta puoi presentarti acqua e sapone, no?” minimizzò ancora il batterista, scolandosi l’ultimo sorso di birra dalla bottiglia.
Per nulla deciso ad arrendersi e sforzandosi di non rispondere con un insulto al fratello, Jared riprese a frugare ovunque, addirittura tra le custiodie degli strumenti.
“Ehi, ehi, Jared! Stai attento, perdio!” sbottò Matt quando l’amico quasi fece cadere il suo basso.
“Scusa, ma mi serve il dannato eyeliner!”
Era come un vanitoso rito scaramantico, un atto superstizioso che Jared ostentava ad ogni concerto. Gli era divenuto così abituale che ormai non poteva più farne a meno.
E il fatto che fosse stato nervoso fin da quella mattina per altri motivi che non riguardavano la sparizione dell’eyeliner non migliorava la situazione. Quando era così su di giri, diventava ancora più autoritario, egocentrico e menefreghista del solito, rischiando spesso e volentieri di insultare o prendere a male parole chiunque gli fosse vicino.
Shannon lo chiamava “delirio maniacale da primadonna impazzita”, a Matt non importava troppo purchè non lo seccasse come in quel momento, mentre Tomo, semplicemente si stringeva nelle spalle, silenzioso, archiviando quella bizzarria di Jared assieme a tutte le altre cose che del cantante non era ancora riuscito a capire.
“Ne ho bisogno, ok?”
“Va’ a comprarne uno nuovo” suggerì Tomo, con la sua voce bassa e pacata, sempre senza smettere di strimpellare.
“Meravigliosa saggezza croata, Tomo. Grazie davvero. Ma se forse l’hai dimenticato tra un’ora siamo sul palco, mi dici come faccio?” replicò Jared, leggermente acido.
“Ooh, ma come possiamo essere così crudelmente ingiusti da fregarcene di questo enorme problema?” lo stuzzicò Shannon con un ghigno.
Jared lo fulminò con lo sguardo.
Ma il fratello aveva ragione, si stava incapricciando per un nonnulla.
Era infantile, se ne rendeva conto.
Avrebbe dovuto semplicemente rassegnarsi e, per quella sera, uscire così com’era.
Ma non voleva ammettere nemmeno a se stesso che quel puntiglio troppo insistente era solamente un pretesto: un modo per tenersi impegnato, per sfogare la sua frustrazione, per far sì che i pensieri non deviassero verso quello che era successo la sera prima...
No.
Non era necessario pensarci. Era stata una cosa senza alcuna importanza, e in quanto tale meritava di essere dimenticata.
“Vai a chiederlo in prestito ai The Used” buttò lì Matt all’improvviso, stiracchiandosi sul divano e sbadigliando sonoramente.
“Eh?”
“L’eyeliner. Ai The Used, sì”
“The Used...?”
Jared per un attimo rimase imbambolato, mentre si accorgeva di uno sgradevole calore in zona orecchie.
The Used significava Bert McCracken.
Bert, quel demone spettinato che aveva conosciuto qualche settimana prima.
Leader di una delle band che si esibivano assieme ai 30 Seconds to Mars al Taste of Chaos, i The Used, era un vero e proprio animale da palcoscenico.
Dietro le quinte, fin dalla prima serata, Jared ne aveva osservato le folli convulsioni, gli scatti repentini e nervosi, i salti e le corse sconclusionate da una parte all’altra del palco mentre incitava il pubblico a sostenerlo e cantare con lui.
Così come i fans, Jared non aveva potuto fare a meno di rimanere infatuato da quella figura selvaggia,da quell’energia inarrestabile, da quella voce roca, che sapeva produrre urla potenti, strazianti e primordiali, ma che lasciava spazio anche a una dolcezza che Jared non si sarebbe mai aspettato da uno come Bert.
“McCracken! Bert! Bert McCracken!”
Jared lo aveva raggiunto, poco dopo la sua esibizione, per complimentarsi.
Il cantante, che camminava con la sua postura un po’ ingobbita, si era voltato confuso, in cerca della voce che lo aveva chiamato.
Jared si era avvicinato entusiasta, con un sorriso raggiante. Era emozionato come non si sentiva da tempo, per qualche strano motivo si sentiva come una di quelle ragazzine che si avvicinavano a lui, il loro idolo, dopo i concerti.
“I miei complimenti, sei stato grande!”
Bert lo aveva fissato per un po’, apatico, gli occhi azzurri leggermente fuori fuoco. Poi, qualche secondo dopo, come se avesse realizzato solo in quel momento ciò che Jared gli aveva detto, sul suo viso si era dipinta un’aria di improvvisa comprensione e stolida felicità.
“Oh, bè, grazie, amico” aveva biascicato portandosi un mozzicone di sigaretta alla bocca.
“Pensi…insomma, pensi che sia possibile fare altre date assieme, voglio dire, finito il Taste of Chaos?”gli aveva chiesto Jared, speranzoso.
“Mmh? Ah, sì sì. Ma certo” aveva risposto distrattamente Bert mentre affondava le mani nelle tasche dei jeans sformati alla ricerca, probabilmente, di un accendino.
“Senti, hai da accendere?”
“Eh? Ah, no…”
Jared era rimasto un po’ deluso da quel trattamento indifferente -voleva solo dimostrargli la sua stima, dannazione-, ma aveva cercato quantomeno di non darlo troppo a vedere.
“Ok…allora, ehm, ci si vede in giro”
“Sicuro, amico” aveva annuito l’altro con un sorriso sghembo, sistemandosi la sigaretta dietro l’orecchio.
“Grazie ancora, eh?”
E come fosse la cosa più naturale del mondo, Bert lo aveva abbracciato, gli aveva scoccato un timido bacio sulle labbra, per poi allontanarsi, lasciandolo esterrefatto.
Fino a quel momento, quell’episodio era rimasto trincerato al di là del suo incoscio, coperto da un solido strato di preoccupazioni e frivolezze, come quella dell’eyeliner.
Solo con l’affermazione di Matt, Jared aveva ricordato ogni dettaglio alla velocità della luce.
“Stanno nel camerino vicino al nostro e ho notato che anche McCracken si trucca molto, proprio come te” riprese il bassista, riportando Jared alla realtà.
“A proposito, ho visto che andate molto d’accordo , voi due” ridacchiò poi, scambiandosi un’occhiata di intesa con Shannon, il quale rise a sua volta.
Jared evitò di commentare quella palese provocazione, girò sui tacchi e uscì dalla stanza sbattendo la porta.
Fottuti idioti.
Lo sapeva che anche loro avevano assistito alla scena della sera prima –la domanda era chi non vi aveva assistito?-, si chiese furioso.
Ma non aveva paura ad affrontare Bert.
Perché diamine avrebbe dovuto? Lo avrebbe dimostrato a se stesso e a quegli stronzi dei suoi bandmates.
Bussò seccamente un paio di colpi alla porta con su scritto “The Used”.
Dall’interno non provenì alcun suono, se non uno strano fruscìo non meglio identificato.
Jared riprovò, innervosito. Se almeno qualcuno si fosse degnato di venirgli ad aprire...
All’ennesimo colpo sul legno, una voce gracchiante gli rispose.
“Avanti...”
La voce di Bert.
Il cuore di Jared, per qualche stupido -fottuto- motivo, prese a battere più velocemente.
Ma si impose di mantenere le apparenze -da eccelso attore quale era- prese un bel respiro ed entrò.
La stanza, ancora più piccola e spoglia di quella assegnata ai 30 Seconds to Mars, era disordinata, fumosa e sporca. Jared storse leggermente il naso nel percepire l’odore di chiuso, misto a quello di fumo di sigaretta e chissà cos’altro.
Che aria irrespirabile...
Ovunque c’erano vestiti sporchi buttati a terra, scarpe, calzini, vecchie riviste, cappelli, bottiglie di birra e cartoni di cibo take away, addirittura un boa di struzzo rosa shocking buttato in un angolo.
Un casino mai visto.
E Jared era convinto che il suo camerino fosse in disordine.
Seduto in fondo alla stanza, di fronte allo specchio contornato da lampadine mezze fulminate, c’era Bert. Gli dava le spalle, le mani affondate nei capelli scuri, e solo quando Jared si avvicinò e diede un colpo di tosse si voltò di scatto, quasi spaventato.
“Oh...sei tu”
“Già...”
Si fissarono entrambi per un po’, gli occhi azzurri di Jared decisi a tener testa a quelli inquieti e lucidi di Bert.
Si ricordava di quel che aveva fatto la sera prima?
No, probabilmente no.
Jared si diede mentalmente dello stupido.
Era ovvio che Bert non era in sé, probabilmente troppo ubriaco o fatto per ricordarsi o rendersi conto delle sue azioni.
Tossico di merda.
Eppure non riusciva a liberarsi di quell’ammirazione –o forse semplice attrazione?- che sentiva per il ragazzo.
“Ehm...i tuoi compagni?” chiese Jared, più per spezzare quel momento di gelo che per reale interesse.
Bert si strinse nelle spalle.
“Quinn sta facendo un’intervista, gli altri sono fuori per gli affari loro.” borbottò, grattandosi distrattamente la nuca.
“E tu? Come mai qui da solo?” azzardò a chiedere ancora Jared, spostando il proprio peso da un piede all’altro.
Bert si portò una mano alla tempia, come se avesse provato un’improvvisa fitta di mal di testa.
“Oh...io...sono un po’ stanco, non mi andava di uscire”
Tirò su col naso e si passò nervosamente la lingua sulle labbra.
Jared era preoccupato: Bert non aveva una bella cera, proprio per nulla. Ora che lo osservava con più attenzione gli pareva che stresse sudando copiosamente: la fronte, il labbro superiore, il colletto della t-shirt di Bert, erano visibilmente bagnati.
“Tutto bene?” domandò, incerto.
Dannazione, doveva smettersela con quella sindrome da crocerossina del cazzo.
Dopotutto era lì soltanto per chiedergli un fottuto eyeliner.
Cosa gli importava di come stesse?
“Tutto bene” annuì Bert, mettendo su un sorriso tutto denti che però non riuscì a mascherare del tutto una smorfia di dolore.
C’era qualcosa, negli occhi di Bert, come una malinconica,muta e inconsapevole richiesta di aiuto, che sbriciolò completamente la decisione di Jared di ostentare indifferenza verso di lui.
Non riusciva ancora una volta a rimanere freddo davanti a quel fascino autodistruttivo, quella bellezza grezza e trasandata, nascosta dietro i capelli arruffati e sudati, al trucco sfatto, agli abiti sgualciti e lisi.
“Cercavi qualcosa?”
La domanda lo colse di sorpresa: quasi si era dimenticato il motivo per cui era lì.
“Oh, ehm, io...eyeliner. Ho bisogno di un eyeliner. Nero, possibilmente” farfugliò Jared tutto d’un fiato.
Si sentì irrimediabilmente fuori luogo. Per un attimo desiderò di fiondarsi fuori dalla stanza, incurante di tutto.
Non ne era sicuro, ma non sapeva se fosse un bene disturbare qualcuno in piena crisi d’astinenza.
Bert socchiuse gli occhi chiari, sovrappensiero.
“Mmm, vediamo...”
Frugò per un po’ in uno dei cassetti alle sue spalle e infine gli porse il tanto desiderato oggetto.
“Può andare?”
“S-sì. Perfetto, andrà benissimo”
Jared si curvò sullo specchio e prese a ripassarsi il contorno occhi con cura maniacale, la lingua tra i denti per lo sforzo di concentrazione.
Bert lo fissava attraverso il suo stesso riflesso dallo specchio, in silenzio, e quando se ne accorse, Jared provò una strana sensazione.
Imbarazzo?
Lui era Jared Leto, e decisamente l’imbarazzo non era una cosa che la sua persona potesse contemplare. Eppure provava uno strano disagio nel sentire lo sguardo attento e intenso di Bert su di sé.
Finì l’opera più in fretta che potè e restituì il trucco alle mani nervose del collega.
“Grazie” disse, riavviandosi i capelli.
“Di nulla, amico” replicò Bert, senza più guardarlo.
Si era alzato in piedi e si stringeva le braccia incrociate al petto, come per proteggersi da un nemico invisibile.
Sembrava stesse tremando.
Jared rimaneva immobile dov’era.
Quello era il momento in cui di solito ci si salutava, no?
Grazie. Prego. Ciao. Ciao.
E invece no, perché diavolo rimaneva lì, come un dannatissimo avvoltoio?
“Senti...se dovessi avere bisogno...per qualunque cosa...Non farti problemi a chiamare, eh? 30 Seconds to Mars, camerino vicino a questo, a destra. Un colpo sulla porta e io e i ragazzi siamo qui, ok?” biascicò, caotico.
Bert lo guardò di nuovo e un sorriso incredibilmente triste gli increspò le labbra sottili.
“Sicuro...”
“Grazie ancora, eh?” si udì dire Jared, come in un voluto tentativo di fare il verso alle parole di Bert della sera prima.
E in quel momento, mandando al diavolo ogni pensiero e paranoia,fece l’unica cosa che aveva desiderato fare da quando era entrato in quella stanza: si chinò su Bert e lo baciò.
Bert, inaspettatamente, rispose al bacio, forzando le labbra di Jared, come se non avesse fatto altro in vita sua che prendersi la lingua in bocca da chiunque avesse preso l’iniziativa.
Jared passò una mano sotto la maglietta di Bert, toccandogli la schiena nuda, madida di sudore, e spingendolo contro di sé.
A quel contatto Bert ebbe un piccolo scatto nervoso, dovuto a quella dipendenza fisica dalla droga che lo consumava.
Bloccandogli il corpo tra il suo e la parete, senza smettere di baciarlo, Jared lo sentì tremare ancora, frebbricitante per la crisi che stava attraversando.
Affondò il viso tra i suoi capelli spettinati e lo abbracciò con più forza, stringendolo disperatamente, desiderando di poter rimanere così , di tenerlo stretto, fino a quando quel tremore non fosse smesso.
E infine, dopo quelle che parvero ore, facendo ricorso a tutta la propria forza di volontà, Jared lasciò la presa; Bert non lo fermò, solo inchiodò gli occhi su di lui, ma non disse una parola, non serviva.
Era già tutto scritto e deciso in quello sguardo: non puoi aiutarmi, nessuno può farlo tranne me.
Jared abbassò il capo e si allontanò, stringendo i pugni fino a farsi male.
Attraversò la stanza senza voltarsi indietro, il respiro di Bert, ansante e spezzato, e il suo sguardo disperatamente consapevole a seguirlo, a tormentarlo.
E l’ultima cosa che vide prima di chiudersi la porta alle spalle fu la luce cupa e irriconoscibile della propria immagine riflessa nello specchio: il trucco del tutto sbavato attorno agli occhi umidi e arrossati, sul viso pallido e teso.
Dopotutto, ogni cosa era stata inutile.

FINE





Note finali:
Ok, l'ho scritta in due giorni, incredibilmente ispirata e presa da furore creativo, ma non so perchè alla fine mi sia uscito un finale così deprimente .__. Spero comunque che non faccia troppo schifo.

Edited by Annie [Redrum] - 21/6/2009, 13:18
 
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Blaise_sl
view post Posted on 9/6/2009, 18:57




ma che schifo e schifo! è bellissima! *-*
la coppia è originale e davvero, mi piace moltissimo. la descrizione iniziale di jared, nel momento in cui cerca disperatamente il suo eyeliner, è azzeccatissima: un principino viziato che rompe i coglioni anche quando potrebbe evitarlo, anche per cavolate come un eyeliner.
l'incontro con bert, il primo, è tanto carino. jared che gli si avvicina per complimentarsi è adorabile (..non credo lo farebbe mai, ma le nostre storie servono anche a questo xD).
bert... la descrizione di bert mi ha colpita molto. mi ha lasciata quasi senza parole, è davvero fatta bene. la sua crisi viene trattata con delicatezza ma si capisce chiaramente cosa stia provando. una cosa del genere riesce sempre a colpirmi.
e jared che vorrebbe tentare di aiutarlo ma non può... se fosse stato un altro finale la storia non avrebbe reso allo stesso modo, lasciatelo dire.
la droga non è semplice, e stare accanto a qualcuno che si fa è la cosa più difficile del mondo. assistere alle crisi, cercare di aiutare e sentirsi impotenti -proprio come jared in questa fan fiction.
mi piace moltissimo anche, e soprattutto, per questo: è reale.

quindi: bravissima!
spero che scriverai altro per questo fest che, davvero, sta tirando fuori il meglio di noi xD
 
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Annie [Redrum]
view post Posted on 9/6/2009, 23:47




Grazie ^//^ Sono contenta che ti sia piaciuta!
Anyway, vorrei tanto poter tirare fuori qualcos'altro,ma ho da preparare due esami per fine giugno e sarò un po' incasinata...Speriamo! XD
In slash and crack we trust! XD
 
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Blaise_sl
view post Posted on 10/6/2009, 10:35




*pats* oh cara, ti capisco benissimo! io da domani alla fine del mese ho TRE esami, poi un altro/altri due a luglio >>
e, pazzesco ma vero, in questi momenti l'ispirazione è grandissima! xD
spero tu ce la faccia a scrivere qualcos'altro *fingerscrossed*
in caso contrario, il crack non finisce con il fest! xD

yes, in Slash and Crack we trust u_u
 
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Annie [Redrum]
view post Posted on 10/6/2009, 13:39




CITAZIONE
e, pazzesco ma vero, in questi momenti l'ispirazione è grandissima! xD

'naggia...sai che è vero? Più ho da fare, più mi vengono demenzialità in mente da scribacchiare >__<

CITAZIONE
in caso contrario, il crack non finisce con il fest! xD

Muwhauaha XD Esatto!
 
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4 replies since 9/6/2009, 15:52   113 views
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